17-Dicembre-2011
GEOMETRIE DELLA SALUTE - Benessere e igiene in una prospettiva storica
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Gli esseri, invece, che oltre della vita sono dotati anche di facoltà percettive, presentano una forma più articolata e, fra questi, alcuni più di altri; la maggior complessità si riscontra in quegli animali cui spetta per natura non solo di vivere, ma anche di valorizzare la vita.
ARISTOTELE
De partibus animalium, II, 656a, 2-4
Nella società attuale, dove medicina e salute sono divenute sinonimi di cure mirate, si è in gran parte persa quell’attenzione per la cultura della prevenzione, volta a considerare la disposizione immediata del paziente nel quadro più gnerale del suo equilibrio psicofisico, con il risultato che la figura del medico è andata sempre più specializzandosi, finendo per identificarsi con quella del consulente specialistico cui il paziente si rivolge per questo o quel problema. Recarsi dal medico all’insorgere di una determinata patologia, però, non può essere considerato indice di cultura della prevenzione quanto, piuttosto, una indifferibile necessità. D’altra parte, il termine «cultura» – sopratutto in questa sede, mi preme sottolineare –
sembrerebbe implicare un’accezione più vasta del termine salute, cui fare riferimento. È dunque nell’ambito della «cultura», e nel tentativo di restituire un significato più universale all’espressione «prevenzione», che può non essere inutile rivolgere uno sguardo alla storia della medicina, dalle sue origini classiche sino ai primi secoli dell’era moderna, per chiarire, in primo luogo a noi stessi, il significato di un percorso che promette di avere materiale ineressante da cui trarre elementi di riflessione.
FABRIZIO BIGOTTI
Sapienza – Università di Roma
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